Il migliore alleato della produttività? È la pausa!
Il lavoro è sinfonia. Non è un accostamento così ardito. Prendiamo, per esempio, le pause. Sono elementi essenziali: su un pentagramma come sullo spartito professionale. Devono far parte, dunque, della dinamica ritmica delle nostre giornate, che sono spesso lunghe e piene d’impegni. Si tratta, infatti, di un momento in cui ci si ferma per poi ripartire con più slancio. Ne guadagnano benessere, umore e produttività. E anche il layout dell’ufficio può contribuire a ricaricare al meglio le pile, tra comfort, relax e socialità.
Attenzione al back to back
La pandemia, come già evidenziato, ha cambiato e sta cambiando la fisionomia e l’identità degli uffici. Un capitolo importante riguarda le riunioni: quelle in presenza sono ridotte all’osso, quasi scomparse. In compenso, è un fiorire di meeting online. Sono tanti e spesso uno dietro l’altro. Diventa talora impossibile fare un break tra uno e l’altro per bere un bicchiere d’acqua, sgranchirsi o semplicemente schiarirsi le idee. E tutto ciò ha un peso e un costo. Come evidenziato da un recente studio di Microsoft:
- le serie continue di meeting contribuiscono a ridurre la capacità di concentrazione e il coinvolgimento delle persone;
- il passaggio da una riunione all’altra può rappresentare una fonte di stress;
- le pause permettono al cervello di “resettarsi”, riducendo il rischio di un eccessivo accumulo di tensioni e migliorando le performance.
In questo senso, Microsoft ha rilasciato un nuovo aggiornamento di Outlook. Questo consente la programmazione automatica di brevi pause tra due meeting per i dipendenti.
L’importanza delle pause
Le riunioni virtuali hanno accentuato il tutto, ma il tema delle pause è sentito da anni in ambito lavorativo. Del resto, sono strettamente connesse alla produttività. Questa non dipende da quanto tempo si dedica a un’attività o si sta davanti allo schermo del pc. Piuttosto dalla qualità del lavoro concentrato. I break, in questo senso, consentono proprio di agire sulla qualità. Anche, è bene ricordarlo, quando si lavora da casa.
È bene, dunque, puntellare le proprie giornate lavorative di salutari interruzioni. Quante pause si devono fare e quanto devono durare? Non c’è una formula esatta: ognuno può trovare la “sua” ricetta.
- Secondo DeskTime, creatrice dell’omonimo software per il monitoraggio del tempo, il metodo di lavoro più efficace è 52:17. Ovvero alternare 52 minuti di lavoro e 17 di pausa.
- La tecnica del pomodoro, ideata già negli anni ‘80, prevede 25 minuti di lavoro senza interruzioni e 5 minuti di pausa. Dopo 4 ripetizioni (dunque 2 ore), è consigliabile prendersi una pausa più lunga di 20/30 minuti.
In ogni caso, evidenziano gli esperti, è importante “vivere” la pausa nel vero senso del termine. Insomma, come un momento di stacco. Fermarsi 5 minuti e passarli a pensare a quanto si sarebbe potuto fare e a quel che ci sarà da fare dopo è inutile e controproducente.
Mini break, massimo beneficio
Il valore della pausa pare essere slegato dalla sua durata. Lo conferma una recente ricerca della North Carolina State University, basata su due studi condotti tra Usa e Corea del Sud. Le micro interruzioni aiutano i dipendenti a riprendersi dalla stanchezza mattutina e a impegnarsi meglio nel loro lavoro nel corso della giornata. Le pause brevi, intese come interruzioni volontarie, includono attività come concedersi uno spuntino, fare stretching o risolvere un cruciverba.
I ricercatori evidenziano che una pausa di 5 minuti può essere d’oro, se presa al momento giusto. Ed è interesse anche dell’azienda dare ai propri dipendenti autonomia in termini di assunzione di micro interruzioni, quando necessarie. Numeri alla mano, infatti, si stratta di una strategia vincente. Aiuta i dipendenti a gestire efficacemente le energie e a impegnarsi sul lavoro per tutta la giornata.
Italian Smart Office: quando la pausa è “di casa”
Giusta mentalità, alleati tecnologici, un pizzico di buon senso: ecco gli ingredienti per la pausa “perfetta”. Ma c’è dell’altro. Anche una strategica pianificazione del workplace e la scelta degli arredi sono elementi importanti. Ergonomia, sit&stand e aree relax contaminano sempre più gli spazi executive, disegnando uno spazio flessibile e user friendly, dalla parte del lavoratore.
È la filosofia alla base dell’Italian Smart Office: una gamma completa di prodotti per i moderni ambienti di lavoro che facilita e incentiva naturalmente le pause. Questo grazie a una contaminazione tra arredo casa e arredo ufficio. È il caso, ad esempio, di Coffice: una linea di arredi pensata per migliorare comunicazione e collaborazione anche durante le pause pranzo e caffè. Non mancano poi divani, poltrone, pouf, sgabelli e tavolini per una pausa rigenerante all’insegna del comfort e del relax.